Intervista con Alessia Camera

Alessia Camera è un vulcano di idee, immersa da anni nel mondo più avvincente della galassia del Business: quello delle startup. Esperta di Digital Marketing, Product & Growth con esperienza in piccole startup e unicorni oltre che essere Startup Advisor e investitrice, Camera, dopo una laurea in Economia Internazionale e un MBA in Innovazione d’impresa, ha maturato un’intensa esperienza con startup, agenzie, incubatori, multinazionali, progetti tech su innovazione tecnologica e startup a Londra, in Germania in Italia. Fra le tante da segnalare: è stata docente in diverse università italiane e alla Bologna Business School, ha curato il lancio della PS4 in Italia e in Europa e ha pubblicato due libri con Hoepli: “Viral Marketing – Oltre il passaparola: rendere memorabili brand e startup” e “Startup Marketing, Strategie di Growth Hacking per sviluppare il vostro business”, quest’ultimo diventato best seller sul tema startup e growth hacking. 

Com’è per una donna evolvere nell’ambiente delle startup in Italia? (Domanda della fondatrice Marie Madeleine Gianni)

L’ambiente delle startup in Italia offre opportunità stimolanti per le donne, ma presenta anche sfide significative. Sebbene ci sia una crescente consapevolezza sull’importanza della diversità di genere nel mondo imprenditoriale e nei team startup, le donne possono ancora incontrare ostacoli come stereotipi di genere, difficoltà nell’accesso ai finanziamenti e una rappresentanza limitata in ruoli di leadership. Tuttavia, iniziative come BET SHE CAN lavorano per sostenere le giovani donne, fornendo strumenti e programmi che le aiutano a sviluppare fiducia in sé stesse e a prendere il controllo delle proprie scelte e azioni.

Che cosa ti piace del tuo lavoro? (Francesca, 9 anni, partecipante al progetto IREN “Anche noi Reporter!”)

Mi piace molto il fatto che, occupandomi del lancio e della crescita di prodotti digitali in startup e scale-up mi permette di operare in un ambiente dinamico, stimolante e super innovativo.
Oggi parliamo tanto di AI su cui ho iniziato a lavorare ancora un paio d’anni fa ed è importante avere l’opportunità di essere tra i primi ad implementare le nuove tecnologie nei prodotti digitali rendendoli realmente innovativi. Collaborare con team di marketing, sviluppatori e designer mi consente di creare soluzioni che non solo soddisfano gli obiettivi di business, ma migliorano anche l’esperienza delle persone in diversi Paesi. Ogni progetto rappresenta una sfida unica, dove posso sviluppare nuovi processi e strategie che portano valore sia all’azienda che agli utenti finali. È un mix perfetto tra creatività e concretezza!

Se avessi la bacchetta magica e potessi trasformare qualcosa di te, cosa sarebbe? (Domanda estratta da “L’Età di mezzo” progetto Pilota Reggio Emilia)

Se avessi una bacchetta magica, mi piacerebbe poter comprendere e trasmettere le emozioni umane in modo più profondo, per offrire un supporto ancora più empatico e personalizzato. A volte complice il tempo limitato non riesco a rispondere a tutte le richieste che mi arrivano, ecco perché cerco di farlo attraverso la mia newsletter (alessiacamera.substack.com) e iniziative mirate come questa ultima che ho lanciato in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne legata a degli appuntamenti di free coaching per giovani professioniste del digitale.

Cosa ti piace di più e cosa di meno dell’età che stai vivendo e che titolo daresti a questa fase della vita? (Domanda estratta da “L’Età di mezzo” progetto Pilota Reggio Emilia)

Mi piace molto il fatto che, dopo 12 anni nel mondo del digitale, potrei ambire a una posizione da director, dove la parte più operativa del lavoro potrebbe lasciarmi un po’ più distante dall’esecuzione diretta. Questo mi permetterebbe di concentrarmi sulla strategia, sulla gestione e sull’orientamento del team. Però, allo stesso tempo, so che scegliendo questa strada, potrei rischiare di perdermi l’opportunità di provare in prima persona tutti gli strumenti e le tecnologie che continuano ad evolversi.
Oggi, ci sono tool che ti permettono di fare le stesse cose di anni fa, ma con un’efficienza sorprendente, riducendo drasticamente il tempo necessario, con pochissime conoscenze preliminari di design o programmazione. La domanda che mi pongo quindi è: come fare a non essere coinvolta in questi test e nell’adozione di questi tool, quando c’è la curiosità di capire come migliorarsi e imparare continuamente?
Questo è un bel dilemma, perché l’innovazione va testata sul campo per capire davvero quanto può fare la differenza. Un titolo per questa fase della mia vita potrebbe essere: “Equilibrio tra leadership e innovazione continua”.

C’è qualcosa che gli altri non sanno di te? (Domanda estratta da “L’Età di mezzo – Cambio pelle” progetto Pilota Reggio Emilia)

Negli ultimi 15 anni, ho vissuto in quattro Paesi diversi, un’esperienza che mi ha dato una base di adattabilità ed empatia che oggi trovo fondamentale nel mio lavoro. Vivere in contesti culturali così diversi mi ha permesso di comprendere profondamente le dinamiche culturali delle persone e la loro consapevolezza, il che è diventato un vantaggio enorme nel mio ruolo attuale. Lavorando a lanci di prodotti digitali in tutta Europa, mi rendo conto che non tutti hanno la stessa comprensione e consapevolezza del digitale. Ogni esperienza, ogni confronto con nuove realtà, mi ha permesso di acquisire un’abilità che mi aiuta a connettermi meglio con le diverse persone e a creare soluzioni che possano parlare davvero a tutti. Qualsiasi esperienza, infatti, è preziosa per il lavoro di domani.

Cosa pensi di BET SHE CAN?

La Fondazione BET SHE CAN è un’organizzazione che accompagna ragazze e giovani donne durante l’adolescenza, fornendo strumenti progettati per supportarle nello sviluppo della comprensione di sé stesse e nel prendere il controllo delle proprie scelte e azioni. Credo sia fondamentale poiché le ragazze spesso fanno fatica a capire quali sono i loro talenti e le loro potenzialità, siamo spesso ferme a pensare al giudizio degli altri senza essere consapevoli che invece l’obiettivo dovrebbe essere quello di farli emergere aumentando la fiducia in loro stesse.